L’abito da sposa rosso di Malan Breton

di Gianni Puglisi Commenta

L’abito da sposa che vedete nelle foto è stato realizzato dallo stilista Malan Breton per la collezione autunnale di OUI for Mattinson ed è stato presentato, a conclusione di una sfilata, con toni enfatici e teatrali. La sposa, la top model Irina Pantaeva, è stata infatti preceduta da un altro amico dello stilista, Baron Leandro, che l’ha poi attesa inginocchiato e riverente al termine della passerella.

Il video che ho scelto forse non rende bene l’idea del colore, ma ne evidenzia in modo molto nitido il taglio, gli accessori e i dettagli. Se andate a curiosare su Youtube, troverete un altro video, meno nitido, ma in cui il rosso appare molto più netto e sgargiante ed è visibile il momento in cui Baron Leandro si inginocchia.


Ora, da profana della moda, non posso che pensare che lo stesso abito nei toni del bianco e appeso ad un manichino lo avremmo trovato bello come tanti altri. Qui a farla da padrone e ad attirare la nostra attenzione sono il colore e la scenografia.

Detto questo, su Sposalicious abbiamo già parlato di come contestualizzare un abito da sposa colorato. Dovete essere ben determinate ed indossarlo in una cerimonia non convenzionale.

Se poi siete attratte dall’idea di un abito rosso, ma temete di infrangere la tradizione, non preoccupatevi. Potrete infatti spiegare ad amici e parenti che l’abito bianco come must è tendenza recente, diciamo degli ultimi due secoli.

Prima, a periodi alterni, si considerava adatto ad una sposa l’abito bianco, nei colori pastello, colorato, damascato, impreziosito da ricami dorati, con lo strascico e senza strascico, dai volumi importanti, minimale.

Insomma, studiando la storia dell’abito da sposa ci rendiamo conto davvero di come il vestito deve essere al servizio della donna che lo indosserà, per valorizzarla e parlare di lei e non il contrario.

E’ importante ricordarlo per non incorrere in errori comuni come quello di indossare un abito molto costoso, che neanche ci dona, pensando che saranno la firma dello stesso ed il prezzo pagato a darci valore, invece che la nostra personalità.

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