Il paese delle spose infelici. Povere spose al cinema

di Gianni Puglisi 1

E’ stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, l’ultimo film di Pippo Mezzapesa, Il paese delle spose infelici. Tra chi è alle prese con un Matrimonio a Parigi e chi invece alla fine del mondo (Melancholia) un dubbio mi sovviene: non è che tocca alle giovani maritande sobbarcarsi i problemi del cosmo?

Nel film di Mezzapesa c’è lo scontro-incontro dell’adolescenza, toccherà alla bellissima e avvenente Annalisa, sposa sconsolata e aspirante suicida a guidare i due piccoli protagonisti nel loro percorso di crescita. Annalisa rappresenta la linea di confine tra la giovinezza e la maturità, la disinibizione e il pudore, la ragione e la follia.

In Melancholia, la sposa invece è Justine che ha un ruolo chiave nel film perchè è l’unica a intuire la tristezza di un’apocalisse e mentre dentro di lei qualcosa muore tutti sembrano spingerla a sposarsi. Tutti tranne la sorella Claire, come se fosse la sua voce profonda.

Argomento più leggero è quello di Matrimonio a Parigi, dove un matrimonio è l’happy end che metterà fine alle gag esilaranti tra un imperterrito evasore totale e un integerrimo finanziere. Insomma a far da collante tra il mondo dell’illegalità e quello della giustizia dev’essere ancora una sposa. Quante altre situazioni a queste spose toccherà sopportare?

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