Organizzare il matrimonio e il battesimo insieme

di Gianni Puglisi Commenta


Per chi sceglie di sposarsi all’arrivo di un figlio una soluzione ottimale è quella di celebrare il matrimonio in concomitanza con il battesimo. E’ infatti uno stress molto provante quello di organizzare le proprie nozze per una sposa che in stato di gravidanza: le nausee di certo non giovano a scegliere il menu del ristorante. Così si rischierebbe di organizzare male sia l’uno che l’altro.

Meglio concentrarsi allora sull’arrivo del nuovo bebè e nel frattempo pianificare con più calma le nozze. D’altronde dalla notizia dello stato di gravidanza fino al giorno del battesimo trascorrono circa 18 mesi, sufficienti per oganizzare entrambe le cerimonie.

I due riti vengono celebrati nella medesima funzione religiosa, per cui oltre a essere presenti i testimoni, ci sarà anche il padrino o la madrina del bambino.

Una delle domande che spesso più assillano le coppie in questo tipo di celebrazioni è l‘ingresso in chiesa: con o senza bambino al seguito? Non c’è una vera e propria regola da seguire sebbene il buonsenso ci porta a consigliarvi la considerazione che – sebbene è questo il vostro momento da sposa – il ruolo di mamma è quello che sovrasta la celebrazione del matrimonio: non fatevi accompagnare da vostro padre ma dal vostro compagno e futuro marito, con in braccio il vostro bambino: sarà l’immagine più sincera ed espressiva della vostra famiglia già formata.

Ricordatevi che il bianco e il simbolo del candore e quindi della verginità. E’ una tradizione avvolte vista con utopia ma che resiste ancora nel nostro immaginario. Meglio allora scegliere un abito color crema o salmone, oppure in un rosa pallido se il battesimo è per una bambina. Si può sempre scegliere un colore alternativo come il viola ed altre nuance di tendenza

Per il resto la cerimonia non subisce variazioni rilevanti. Discorso a parte per gli addobbi e le bomboniere: indirizzarsi per uno stile incline al battesimo sarà la dimostrazione di aver preferito dare spazio al proprio figlio piuttosto che al matrimonio: piccoli sacrifici che solo un genitore accetta di buon grado.

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