La piccola cittadina abruzzese di Sulmona vanta il primato di essere considerata la patria dei confetti, poiché ha alle spalle una storia centenaria di diverse famiglie artigiane che nel tempo hanno saputo rendere noto questo prodotto, emblema del matrimonio. Le origini del confetto di Sulmona sono antichissime, forse risalenti all’Antica Roma, ma se consideriamo l’attuale ricetta bisogna considerare che lo zucchero fu importato solamente nel ‘400 con la scoperta delle Indie Orientali.
Nel Rinascimento, epoca in cui il matrimonio era spesso associato al patto d’unione tra le ricche casate, gli ospiti particolarmnete graditi a corte erano festeggiati con coppe di confetti e di li a poco per celebrare i voti di monache e sacerdoti. Ed è in questo periodo che a Sulmona inizia si iniziano a produrre i primi confetti, successivamente ripresi e perfezionati con il confezionamento nel Monastero di Santa Chiara con fili di seta.
Il confetto diventa così un dolce riservato alle occasioni solenni che portavano in se un’allegorica immagine del matrimonio: le due metà della mandorla, che rappresentavano gli sposi, erano uniti da un solido strato di zucchero. La tradizione dolciaria di Sulmona si è così talmente specializzata che dopo aver raggiunto un eccellenza senza paragoni è legittimaente considerata la patria del confetto.
Una piccola curiosità è nata intorno al numero di confetti presenti nel sacchetto, sempre rigorosamente dispari: un confetto per simboleggiare l’unicità dell’evento, tre confetti per festeggiare la nascita di un figlio e cinque per auspicare fertilità, lunga vite, salute, ricchezza e felicità.
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