L’8 marzo, la donna e il matrimonio

di Gianni Puglisi Commenta

Innanzitutto buona Festa della Donna a tutte le lettrici! e alle Donne in generale. Oggi non potevamo esimerci dal parlare di quella che chiamiamo “festa” e che in realtà è una commemorazione.

Sono stati gli Stati Uniti nel 1977 a decretare l’8 marzo come il giorno dedicato alla donna e da quel momento, ogni anno, viene riproposta con festeggiamenti e avvenimenti vari. Forse però in molti hanno perso la “momoria storica” e le motivazioni per le quali si ha questa festa.

La donna nei secoli scorsi aveva moltissime limitazioni come individuo e non poteva che essere “schiava” di padroni. Prima coltivava la terra, si occupava dei bambini e della casa, poi con l’idustrializzazione iniziò a lavorare in fabbrica.

File di donne che, insieme ai bambini, lavoravano per quattro soldi su macchinari che spesso erano pericolosi e li ferivano, ma costavano poco. Il loro salario era il più basso e nessuno si sognava di difendere queste categorie.

Solo con il tempo, le manifestazioni e gli scioperi le donne hanno acquisto il diritto al voto, a lavori equi e retribuiti, senza il pricolo di tagliarsi dita o mani nel tentativo di portare a casa quattro soldi e il lavoro dei bambini è stato bandito.

Almeno negli stati civilizzati. La condizione della donna è di sicuro migliorata, anche se non in tutte le parti del mondo in egual misura. Grazie a tutto ciò anche la condizione e il rapporto con l’uomo si sono modificati.

Mentre nel passato la donna “valeva” meno dell’uomo e all’interno del matrimonio aveva una posizione di secondo piano, non si poteva ribellare o dire la propria adesso vive in una situazione di parità.

Può dire la sua sull’andamento familiare, sull’istruzione dei figli, una volta proprio non aveva voce in capitolo. E se non c’era un marito, c’era un padre! Oggi una donna si sposa non per sfuggire alla famiglia o perchè il marito è stato scelto dai parenti, bensì per amore, cosa quasi impossibile un tempo, quando una donna si sposava anche per assicurarsi un futuro, ovvero il diritto a vivere! Questo video, anche se con sottotitoli in spagnolo è bellissimo!

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