Una scrittrice e il suo matrimonio. Sposalicious intervista Rossella Rasulo

di Gianni Puglisi 2

Rossella Rasulo ha pubblicato con Mondadori Ti voglio vivere, romanzo dedicato ai giovanissimi, ma godibile anche per noi che abbiamo ormai una certa età. Il blog della scrittrice contiene però temi e storie adatte ad un pubblico più grande, come potrete leggere nell’intervista che troverete su Libri e Bit oggi alle tredici.

Noi di Sposalicious l’abbiamo intervistata a proposito del suo matrimonio, di cui ha parlato in rete raccontando le emozioni provate nei giorni immediatamente precedenti e nelle settimane seguenti la cerimonia.

Sposalicious: Come mai la decisione di parlare del tuo matrimonio e delle emozioni che hai vissuto sul blog?
R.R.: Nel mio caso è nato tutto dal blog, anche la relazione con mio marito. Ci siamo conosciuti in quanto blogger che si leggevano a vicenda. Portare lì alcune delle emozioni legate alla nostra storia mi è sempre sembrato un modo per celebrare questo incontro davvero molto fortunato.

Sposalicious: Quanto conta il senso dell’umorismo nel ridurre lo stress da preparativi di matrimonio? E quanto dopo per andare avanti nel matrimonio stesso?
R.R.: Farsi due risate è sempre una gran bella cosa, ma dubito che il senso dell’umorismo risolva da solo i problemi. Anzi, credo che la maggior parte delle volte sia solo un modo per non affrontarli. Per quanto riguarda i preparativi del matrimonio io e mio marito ci siamo affidati a una bravissima wedding planner riuscendo a ridurre lo stress ai minimi storici. E’ stato molto divertente. Per andare avanti nel matrimonio invece non ho idea di cosa serva, ma so che è impossibile farlo se non ci si sostiene a vicenda.


Sposalicious:Il giorno del matrimonio è ancora il giorno più importante per una donna?
R.R.: No. E’ un giorno indubbiamente stupendo e emozionante, ma continuo a pensare che i giorni più importanti siano quelli delle grandi sfide e non quelli delle grandi feste.

Sposalicious: Nel post della vigilia del matrimonio scrivi:

Domani festeggerò poiché ho vinto la più grande delle scommesse che io abbia mai fatto e allo stesso tempo ne affronterò un’altra, quella del per sempre.

Quando ti sei sposata avevi però già tua figlia e mi è venuto da pensare che essere mamma è un altro per sempre che hai dovuto affrontare. Quale fra i due ti ha richiesto più coraggio?
R.R.: Penso che i legami di parentela (madre-figlio, padre-figlio, fratello-sorella) siano molto diversi da quelli che scegliamo. Un amico, un fidanzato o un marito si scelgono per affinità e sentimenti e sono più difficili da portare avanti negli anni rispetto a un legame di sangue che resterà comunque immutabile nel tempo.

Nelle famiglie si può smettere di essere mogli e mariti ma non si può smettere di essere genitori o figli. E’ per questo che credo che il “per sempre” in amore sia una scommessa ancora più difficile del “per sempre” legato alla maternità. Alla fine fare figli non è una questione di coraggio. Resta una delle cose più naturali del mondo.

Sposalicious: Credi che un giorno la tua storia d’amore entrerà in uno dei tuoi libri?
R.R.: Penso proprio di no.

Dal blog di Rossella Rasulo:

Ora, mancano poche decine di giorni. Tutto è pronto per questo fatidico sì, tutto è stato scelto e, litigate che farebbero rabbrividire anche i protagonisti de La Guerra dei Roses a parte, tutto fila liscio.
Ma…ecco arrivare il nemico all’orizzonte:
– padre chiama futura sposa e le dice “ma io vengo con te, vero? Sono io che ti porto all’altare o quello che è, vero?” e lei gli risponde “ma certo papà, vuoi forse che mi ci porti il gatto?” e lui “e allora perché non me l’hai chiesto?” e lei “non pensavo di dovertelo chiedere, mi sembrava una cosa parecchio scontata” e lui “beh, in effetti”.
– madre chiama futura sposa e le dice “non mettermi al tavolo né con Tizio né con Caio né con Sempronio e non t’azzardare nemmeno a mettermi con Quell’altro lì” e futura sposa prova a capire come fare visto che non ci saranno mica duecento tavoli a disposizione ma sette e soltanto sette e quindi mettetevi l’anima in pace.
– futura sposa che si ricorda all’improvviso di avere l’abito ma non le scarpe. Merda!
– futuro sposo che si ricorda all’improvviso di avere l’abito ma non le scarpe. Merda!
– futuri sposi che iniziano a pensare che tanto lo zio lontano non verrà. Depenniamolo, che i posti sono finiti!
Insomma, due futuri sposi come tanti che con la testa sono già in viaggio di nozze.

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