Soldi in cambio di finti matrimoni per ottenere il permesso di soggiorno

Abbiamo avuto più volte modo di discurtere sui matrimoni combinati per interesse, quelli cioè senza la volontà degli sposi per assecondare affari economici tra le famiglie. Caso diverso se il matrimonio è combinato per creare in maniera artificiosa uno status familiare del quale tranne profitto. E’ il caso di molti stranieri che sposano degli italiani per ottenere un permesso di soggiorno. Secondo infatti l’articolo 30 del Testo Unico sull’immigrazione 286/98 l’extracomunitario che abbia contratto matrimonio con un cittadino italiano ha diritto al permesso di soggiorno. Dopo 3 anni anche alla cittadinanza.
Fatta la legge, trovato l’inganno. C’è chi si fa pagare per inscenare un finto matrimonio e poter concedere così la possibilità a un cittadino straniero di ottenere un permesso di soggiorno. Non sono casi sporadici ma un vero e proprio business illegale senza quartiere.
L’ultima è capitata a Belluno dove una 25enne di Santa Giustina “vendeva i suoi sì” a 7 mila euro. E per 4 volte. Secondo gli accordi la giovane chiedeva 4 mila euro in contanti subito e il resto a matrimonio avvenuto. Per attuare ben 4 volte questa tecnica del matrimonio farlocco la ragazza si è presentata 4 volte all’ufficio anagrafe di Santa Giustina a 4 impiegati diversi.
Gli accertamenti sono scattati in un quadro probatorio che riguardava un pò tutta la famiglia della ragazza. Il primo indizio infatti è sorto quando il padre e la madre di questa ragazza richiedevano badanti esclusivamente maschi e marocchini. Sempre in cambio di un permesso di soggiorno. Per questo servizio i coniugi intascavano 1 200 euro.
Ma c’è di più. Si è accertanto che la moglie non fosse realmente invalida al 90% ma capace perfettamente di muoversi e badare a se stessa.
Grazie alle indagini congiunte tra la Compagnia di Feltre dei carabinieri e della Questura di Belluno, hanno permesso alla stazione di Santa Giustina e dell’Ufficio immigrazione di avere i giusti riscontri e accertare le simulazioni. 4 mesi d’indagini prima delle manette, anche grazie alla collaborazione dell’ufficio anagrafe del Comune di Santa Giustina.



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