Matrimonio Valeria Marini, cosa non indossare mai secondo le regole del bon ton

di Gianni Puglisi Commenta

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Il matrimonio di Valeria Marini, non possiamo definirlo certo un evento da gran Signori, popolare si ma ciò non significa peccare di buon gusto. Senza essere particolarmente rigidi con le regole, occorre osservare che tra le invitate qualcuno si è dimenticato totalmente del bon ton in fatto di abbigliamento. Mai mettere in evidenza i capezzoli, care signore, poco importa se avete le tette rifatte, siete ridicole e volgari. E’ il caso di Nathalie Caldonazzo, che ha centrato il colore dell’abito, emerald green, nuance dell’anno, ma ha peccato di audacia, omettendo di indossare il reggiseno e per di più tatuaggio infinito sulla schiena. Decisamente out!

Mai scoprire troppo le gambe, ad un matrimonio si va con la gonna appena sopra il ginocchio, ma Anna Tatangelo se ne infischia e indossa un abito di Krizia cortissimo, con scollo profondissimo e per di più in un colore acceso, come l’arancio, tre elementi che insieme danno vita ad una bomba di cattivo gusto. Si alla schiena in primo piano ad un matrimonio di sera, ma se alle forme burrose della figlia di Manuela Villa, ci aggiungiamo una pioggia di borchie, un capello punk e un tatuaggio di dimensioni apocalittiche, la schiena nuda diventa out!

Gli invitati dovevano indossare qualcosa d’oro, era infatti richiesto un gold touch e Marina Ripa di Meana non ci è andata per il sottile, indossando un cerchietto scultura, da far rabbrividire Cleopatra. Ricordate sempre, ad un matrimonio, mai esagerare con gonne corte, scolli audaci, reggiseni a vista e tette al vento. Si può essere sexy, ma allo stesso tempo eleganti e chic, seguendo delle piccole regole di bon ton.

Photo credits Twitter Karse  Caterina Balivo  Twitter

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