Tassa sul Divorzio: polemica in Inghilterra

di Gianni Puglisi Commenta

Mentre fervono i preparativi per quel che è stato annunciato il matrimonio del secolo tra Kate Middleton ed il Principe William dall’Inghilterra ecco l’ultima stramberia sul campo del fisco: una tassa sul divorzio.

Per ora la tassa è ancora in fase di proposta ma ha già fatto discutere appena il sottosegretario conservatore al ministero del Lavoro e delle Pensioni, Maria Miller ha dichiarato:

L’obiettivo è quello di convincere i genitori che il divorzio debba essere l’ultima soluzione possibile. Tutto il sistema deve essere poi rivisto in favore del concetto di famiglia.

L’intento, secondo la parte più conservatrice e quindi tradizionalista del paese, è quello di arginare il fenomeno dilagante delle separazioni a discapito del benessere psico-fisico dei figlio, oltre a rimediare in parte al deficit di circa 4 miliardi di sterline accumulato dal Csa, la Child Support Agency, un ente preposto a risolvere controversie coniugali.

Secondo alcuni invece la tassa sul divorzio – che colpirebbe solo i coniugi con prole – andrebbe a penalizzare soprattutto quelle madri costrette a separarsi dal tetto coniugale perchè vittime di violenze e abusi.

Sia i liberali democratici che i laburisti all’opposizione hanno sollevano un coro di protesta per il disegno di legge che non piace per la sua linea ideologica e per la portata ingiusta e inefficace per risolvere le casse del Csa.

Ma il premier David Cameron l’aveva detto: i Conservatori, se eletti, avrebbero legiferato in favore del matrimonio. Sfumata, infatti la possibilità avanzata in campagna elettorale di offrire sgravi fiscali alle coppie sposate o legate da unioni civili, i Tories non esitano a schierarsi in favore dell’unità familiare anche a discapito di scelte impopolari che rischiano di erigere muri in Parlamento tra la Camera dei Lods e la Camera dei Comuni.

Secondo alcuni basterebbe abolire il Csa, secondo altri risolverne i problemi strutturali, in primis la lentenza con cui opera. Ma al di la di possibili valutazioni di politica estera di cui non compete ne interessa dare opinione, la nostra semplice osservazione è che non sarà certo una tassa a mantenere unita una famiglia.

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