Matrimonio nell’antica Roma

di Redazione Commenta

Il matrimonio, inteso come unione di due persone con lo scopo di formare una famiglia, esiste da sempre. Ogni cultura ed ogni luogo hanno differenti riti e tradizioni.

Nella Roma arcaica una fanciulla, nonostante potesse essere molto giovane, veniva promessa in sposa o fidanzata a un giovane anche contro la propria volontà. Le nozze erano precedute dagli sponsalia, cerimonia con cui si compiva la promessa di matrimonio.

Tale cerimonia consisteva nell’usanza secondo cui il fidanzato donava alla ragazza un anello che doveva mettere all’anulare della mano sinistra. L’anello rappresentava simbolicamente il legame tra la futura ed il futuro sposo, che in questo modo, rivendicava il possesso di quest’ultima.

Purtroppo, i matrimoni non venivano celebrati in nome dell’amore, ma principalmente per motivi di natura economica. Erano i parenti che decidevano di far celebrare le nozze e con chi. Una donna romana poteva essere, infatti, ceduta dal padre al marito già all’età di 12 anni.

A Roma, durante la repubblica e il Primo impero, si celebravano tre diverse forme di matrimonio, che ponevano la donna, la quale era in precedenza sotto la potestà del padre, in quella del marito (cum manu):

  • Matrimonio per confarreatio, principalmente seguito dal patriziato. Il rito veniva denominato cosi dal panis farreus (pane di farro), che i due fidanzati dovevano consumare insieme e che rappresentava il simbolo della vita coniugale.
  • Matrimonio per coemptio. Attraverso questa forma di matrimonio si assisteva vendita simbolica da parte del padre, il quale cedeva la propria figlia allo sposo in cambio di un compenso pecuniario.
  • Usus. Tale rito si basava sulla condizione secondo cui la donna, dopo che aveva convissuto con un uomo per un anno intero senza interruzione di tre notti consecutive, poteva costituire con il convivente  un  vincolo matrimoniale.

Gli uomini romani si sposavano soprattutto per garantirsi una discendenza, mentre dal punto di vista  sessuale, frequentavano altre donne che non fossero le mogli, mentre la donna adultera poteva essere punita con la morte.

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