Nozze Gay: capogruppo del Pd con Avvocato Arcigay

di Gianni Puglisi 1

Dopo il matrimonio tra Paola Concia con la criminologa Ricarda Trautmann ecco un altro momento personale che diventa simbolo della lotta all’intolleranza e all’estensione di un diritto in moltoi paesi, compreso il nostro, negato. Questa volta a sposarsi ad Oslo, capitale norvegese colpitarecentemente   da un attentato senza precedenti, saranno Sergio Lo Giudice, capogruppo Pd al Comune di Bologna e presidente onorario di Arcigay Michele Giarratano, avvocato e responsabile dello sportello legale di Arcigay.

Al matrimonio che si terrà sabato alle ore 13:45 presso la Corte di Giustizia di Oslo, saranno presenti una quarantina di amici e parenti. I festeggiamenti saranno posticipati anche a Bologna 2 settembre Cassero, sede dell’Arcigay.

Sergio Lo Giudiche ha dichiarato:

In Europa si sta giocando su vari fronti una partita cruciale fra una società aperta e inclusiva, che vuole trovare nelle ragioni della sua storia gli strumenti per affrontare i cambiamenti epocali del nostro tempo, e una feroce reazione conservatrice e intollerante, che punta ad opporre integralismo ad integralismo. Una partita fra le buone radici liberali e aperte dell’Europa e le sue male radici identitarie e violente. La Norvegia, che accoglierà la richiesta del riconoscimento giuridico, e quindi della piena dignità sociale, del nostro rapporto, è stata lacerata nell’animo dalla follia fondamentalista, ma rimane un porto accogliente per chi in patria vede negati i propri diritti. Ci sposeremo con all’occhiello una rosa bianca, simbolo della testimonianza del popolo norvegese contro l’intolleranza e la violenza.

L’avvocato Michele Giarratano:

L’Italia è rimasta insieme alla Grecia l’unico paese dell’Europa occidentale a non avere una legge che riconosca i diritti delle coppie dello stesso sesso. La nostra decisione di sposarci all’estero vuole contribuire alla battaglia per l’estensione del matrimonio civile fra persone dello stesso sesso anche in Italia. Questo diniego oggi è irrazionale e innaturale, come fu per il divieto dei matrimoni fra italiani ed ebrei in Italia dopo le leggi razziali del 1938 o per quelli fra bianchi e neri, consentiti negli Stati Uniti solo dopo il 1967. Non è più possibile che in Italia questo tema venga ignorato dal nostro Parlamento. Siamo pronti ad azioni legali anche collettive con tutte le coppie italiane dello stesso sesso sposate all’estero

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