Dalla chat all’altare, per gli italiani l’amore non è virtuale!

di Gianni Puglisi Commenta

L’Ordine degli Piscologi della Lombardia ha analizzato i risultati di un sondaggio condotto da Sposidea «L’amore al tempo del web». La ricerca si basava sulle tendenze in fatto di relazioni 2.0: Internet? Sì, ma la conquista dell’anima gemella sembra voler rimanere, fortunatamente, connessa alla realtà. Scopriamo insieme quali sono state le risposte di uomini e donne intervistati e come gli psicologi hanno interpretato questi risultati.

05 Amore al tempo del web

Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano!

Possiamo così riassumere, con queste parole estremamente famose, quanto emerso dal sondaggio condotto da Sposidea. Gli innamorati del XXI secolo chiamano in causa finanche Paulo Coelho, appunto, per spiegare che: «No, amare non vuol dire chattare». Non sempre, per lo meno. A confermarlo sono stati proprio i 1.385 partecipanti al sondaggio chiamati in causa, durante i mesi più caldi del 2015, da Sposidea. La manifestazione, per celebrare la sua XXII edizione (dall’8 all’11 ottobre a Villa Castelbarco, Vaprio d’Adda), interamente declinata secondo il fil rouge di Expo 2015: “Amore. Nutrimento per il pianeta, energia per la vita”, ha deciso di condurre, durante l’estate, il questionario “L’amore al tempo del web“.

I partecipanti, prevalentemente donne, tra i 14 e i 74 anni, per gestire la propria relazione sentimentale preferiscono affidarsi al reale, più che al virtuale. Il 72% degli intervistati, infatti, ama l’incontro vis a vis e preferisce conoscere la dolce metà tramite amici in comune o tra i vecchi compagni di scuola. Appena il 17%, invece, ammette di aver fatto ricorso ad App e social network per organizzare nuove conoscenze. Inoltre, l’86% del campione afferma di preferire una comunicazione tradizionale anche per prendere accordi per il primo appuntamento: per il 42% è meglio un contatto di persona, per il 44% è la telefonata a garantire i migliori risultati. Solo una piccola minoranza, infatti, il 13%, si affida ai social network. Stessa strada anche per chi decide, purtroppo, di dirsi addio: nel 75,5% dei casi, meglio affidare al contatto diretto la parola Fine, più raramente (21,7%) si sceglie il telefono e quasi mai i social, 2,8%.

01 Sposidea 2015

La fase iniziale del flirt e della conquista sembra essere tutta improntata sulla realtà, ma le leggi del web la fanno da padrone nei momenti successivi, quando cioè il rapporto a due entra nel vivo e dall’emozione del primo bacio si passa alla solidità dell’amore giorno dopo giorno. Più del 56% degli intervistati, infatti, utilizza le applicazioni per Smartphone e i Social per comunicare con il proprio partner quando questi è distante, riducendone drasticamente l’uso in sua presenza (47%). Ma è con l’arrivo delle nozze che la tendenza web diventa decisamente più forte: la maggior parte delle ricerche dedicate all’organizzazione del matrimonio, infatti, passa da internet (47%), mentre abito (47%) e location (61,2%) meritano attenzioni dal vivo. Straordinaria eccezione: la fotografia, con il boom di App per scatti matrimoniali fai da te, utilizzati da oltre il 36% degli sposi.

Il processo che conduce alla formazione di una coppia che decide poi di suggellare il proprio amore col matrimonio, è un iter lungo nel corso del quale, come in una vera e propria danza, i due partner, imparano a sincronizzarsi, a conoscere l’uno i passi dell’altro e, reciprocamente, a rispettare tempo e spazi personali. Una storia d’amore regala intense emozioni, ma al contempo richiede una dose notevole di “impegno” e di energie, utili, per rendere la storia stabile. Con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, assistiamo attualmente a nuove modalità relazionali all’interno della coppia. Ma, nonostante ci saremmo aspettati un viraggio marcato orientato prevalentemente verso l’online, a sorpresa scopriamo dalle risposte che per la gestione della relazione, si preferisce di gran lunga la via tradizionale

Queste le parole della dottoressa Valentina Guarasci, psicologa della Clinica della Salute che con i colleghi Davide Algeri (psicologo-psicoterapeuta, specialista in psicoterapia breve strategica, consulente in sessuologia) e Simona Lauri (psicologa), ha analizzato le risposte del sondaggio.

Dal sondaggio emerge chiaramente che, se da un lato internet, i social e più in generale le nuove tecnologie, vengono utilizzate con maggiore frequenza, entrando sempre più nella quotidianità della vita di coppia, dall’altro si continua a rimanere legati all’incontro reale e autentico con il partner perché, come ricorda la scrittrice Richelle Mead: “Non credo nell’anima gemella, ma credo nelle anime che sono in sincronia, anime che rispecchiano l’un l’altro.

Questo quanto aggiunto dalla Dottoressa Simona Lauri, collega della Guarasci e psicologa esperta in relazioni di coppia, la quale ha analizzato le risposte degli intervistati per il questionario “L’amore al tempo del web” realizzato da Sposidea. L’amore dunque passa attraverso il web, si adegua ai tempi moderni, ma non troppo!

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