Se state leggendo Sposalicious, probabilmente la vostra scelta l’avete già fatta e avete preferito il matrimonio alla convivenza. Magari non vi piace l’idea di sposarvi dopo trentotto anni di vita in comune come ha fatto recentemente Adriano Pappalardo e preferite organizzarvi per tempo.
Tra le coppie che conosco, molte si sono sposate perché credono nel matrimonio, altre avrebbero convissuto volentieri, ma non se la sono sentita di affrontare la riprovazione dell’intera famiglia, che li avrebbe additati come peccatori (succede ancora, sì).
Altre ancora hanno deciso di rimandare per anni il giorno delle nozze, godendosi un eterno fidanzamento, ognuno a casa dei propri genitori. Risparmiando e godendosi il privilegio di andarsene a dormire da soli dopo una lite furibonda. Quelle che però sono riuscite a sorprendermi davvero sono state due mie amiche.
Contrariamente al luogo comune che vuole i signori uomini in fuga dal matrimonio e le brave ragazze ansiose di sistemarsi, le due ragazze di cui parlo si sono rifiutate categoricamente di sposare i loro fidanzati e compagni. Ebbene sì, c’è una nuova tendenza in fatto di rapporti di coppie.
Le donne di oggi non si presentano più con il cognome del marito, non puntano a farsi mantenere, anzi, possibilmente non si sposano neanche. Paura dei legami? Forse sì. Magari, però, dipende dai grandi cambiamenti in atto in ambito familiare.
Insomma, in attesa che si creino nuovi equilibri, in attesa che gli uomini crescano davvero, che i rapporti divengano paritari e che la donna possa godersi un matrimonio in cui non gioca solo a fare la brava mogliettina, la ragazza del nuovo millennio preferisce fermarsi un attimo e decidere con calma come giocarsi questa partita.
Certo, il giorno del matrimonio supera di gran lunga in romanticismo il giorno in cui decidiamo di trasportare i cartoni con la nostra roba dalla casa di mamma al nuovo nido. Per quanto possiamo negarlo, ci sono emozioni che solo il giorno delle nozze può regalare.
Per quanto riguarda i risultati, invece, al momento direi che siamo pari: non sarà la scelta di ufficializzare o meno la nostra unione a garantirci che duri e che duri felicemente. Perciò più che controllare i documenti, controllate di aver scelto il giusto marito. Io l’ho fatto, undici anni fa, e non mi sono ancora pentita.
Photo Credits | Andrea Costa Photography