Sposati, ma ognuno a casa sua e il matrimonio funziona

di Gianni Puglisi 1

Siete tornati a casa dopo una accesa discussione con il vostro futuro coniuge. Il motivo è futile, ma vi siete quasi accapigliati. Finalmente, però, siete soli e potete far sbollire la rabbia: una doccia, una buona cena, il programma preferito e poi a letto.

Mentre siete lì, nel tepore della copertina autunnale, cominciate a pensare: come sarà da sposati? Non avrò scampo. Dove andrò quando litigheremo? Non potrò tornare da mamma (sebbene molti lo facciano come se avessero cinque anni).

Poi vi rigirate e guardate il vostro armadio: potrete comprarne uno abbastanza grande per non rinunciare a niente? Potrete portarvi dietro tutti i vostri libri e cd o la collezione delle vostre riviste preferite? (Non provateci se si tratta di Playboy).

All’improvviso vedete la casa inondata dai vestiti di lui/lei, il cui disordine può essere segno di creatività solo finché crea a casa sua. Per non parlare dei terribili programmi televisivi cui è affezionato/morbosamente legata da una vita.

Vi ritornano in mente i racconti di parenti e genitori sulla routine matrimoniale, sentite i vostri amici separati spiegare come il matrimonio è naufragato su tante piccole liti e su quanto fosse orribile dividere il letto con una persona che non ami e non stimi più.

Poi pensate con una certa perplessità a quelle coppie famose sposate da una vita. Come faranno mai? Proprio loro che sono soggetti a ogni tipo di pressione e tentazione. Allora vi fiondate sulla prima rivista a portata di mano e scoprite che: vivono in case separate.

Lui a Londra, lei in Italia. Lui a New York lei in Australia. Giocano a fare gli eterni fidanzati, naturalmente. A questo punto cominciate, carta e penna, a valutare la possibilità di mantenere entrambi gli appartamenti e dare un tocco di modernità alla coppia.

Diciamo la verità, però: quando tornerete a casa felici di non dover andare a letto con il vostro riottoso coniuge, dovete essere sereni al punto giusto da accettare che lui/lei non stia affatto tornando nel proprio appartamento per smaltire la rabbia. Magari sta uscendo con gli amici. Forse optare per le camere da letto separate può essere un giusto compromesso.

Forse, più concretamente, dobbiamo accettare tutti l’idea che il matrimonio dura se ci si mette di impegno. Litigare serve, non sopportarsi serve, confrontarsi sui dettagli per demolire l’idea del principe azzurro serve. Dobbiamo riuscire a convivere con una persona in carne e ossa, con tutte le sue caratteristiche (che a volte ci sembreranno pregi e a volte difetti) e non con l’idea che ce ne siamo fatta.

Per far questo ci vogliono molto tempo e molta pazienza. Almeno così raccontano le coppie il cui matrimonio dura da tempo e, soprattutto, sotto lo stesso tetto. Voi lettori di Sposalicious che ne pensate? Avete esempi in famiglia o tra gli amici? O volete raccontarci proprio la vostra storia?

Photo Credits| Kari_Marie

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